La Belle Epoque – Conversano, Bari

Mi sono innamorata di questo posto. Amore a prima vista. Un colpo di fulmine appena ho messo il mio allluce sinistro sulla prima mattonella all’interno de La Belle Epoque. Cupido ha fatto centro e questa recensione non è minimamente oggettiva perchè, appena dopo cena, all’una e 4 minuti della notte, per la prima volta mi sto mettendo subito di impeto a scrivere le mie emozioni a caldo. E per chi pocopoco mi conosce, sa che per scrivere due righe devo aspettare l’isprirazione e se ne va via anche un paio di settimane. Stavolta invece no, della serie “frish e mang*” mò devo scrivere, che ho ancora il sapore del passito in bocca. Mò è il fatto. (E poi comunque scusate, esistono per caso delle recesioni che non siano soggettive?) (quantomeno, le foto sono oggettive ndMaxx)

Conversano, Lunedì sera di metà autunno, paese quasi deserto. Cena con un amico trapiantato al nord ma che ritorna spesso a respirare l’aria di casa terrona quando quella padana soffoca troppo. Vi porto io da na bella parte, fa lui, e a due minuti dalla scalinata che costeggia il giardinetto di Conversano, ci ritroviamo in questo ristorante, La Belle Epoque appunto, che dall’esterno sembra un normalissimo e modernissimo locale di quelli dei quali ce ne sono tanti. E invece aperta quella porta mi si apre un mondo davanti: luci soffuse, musica leggera in sottofondo, delle belle applique alle pareti color rosso scuro, affreschi con ambientazioni di fine ‘800, paraventi, camerieri che ti accolgono alla porta e ti fanno strada con una gentilezza retrò assolutamente affascinante, sedie moderne ma in stile classico e damascate, calici come bicchieri e candele su ogni tavolo. Mi trovo in un posto davvero elegante. Sono certa che, come nel film di Woody Allen “Midnight in Paris” adesso se mi giro mi vedo D’annunzio al bancone che si beve un bicchiere di vino, in qualche tavolo c’è Henri de Toulouse Lautrec e Paul Gauguin che stanno abbozzando un quadro, me lo sento, anche io ho preso una carrozza e ho cambiato secolo e non me ne sono accorta, ora il volume della musica si alza e al centro della sala alcune signorine balleranno il Can-Can…

… Ma anche no: 2012, Puglia, Conversano, provincia di Bari. Siamo in un ristorante-creperia che per non so quale motivo i gestori stessi declassano immeritatamente a pub. E’ un locale molto elegante, appena entri ti domandi quanto pagherai e per quanti giorni piangerai per il dolore della “panocchia”, mentre invece i prezzi sono assolutamente accessibili a tutti e con un ottimo rapporto qualità prezzo. La mattina La belle epoque è una caffetteria mentre la sera si trasforma, si può anche pranzare e l’estate c’è un bellissimo giardino all’aperto con 140 coperti. I due titolari, il signor Aldo e il signor Mario, sono due persone gentilissime e squisite, appassionati del loro lavoro e soddisfatti di quello che fanno: lo si capisce da come ti parlano, dai loro modi di fare, dall’assoluta e totale disponibilità nel farti vedere il locale, nel parlare di loro, nell’ascoltare le tue esigenze e nell’accontentarti. Ma davvero mi sembra di stare da un’altra parte, in un’altra epoca. L’apparecchiatura è minimal, calici e posate molto semplici, una candela accesa appena ti accomodi. Forse il tovagliolo di carta stona con tutto il resto ma sono dettagli.

Noi siamo in tre, il nostro amico è un abituè ma come sempre nessuno sa che noi stiamo lì per “fare la critica”.

Arriva il menù: si va dai primi alle pizze passando per le crepes sia salate che dolci. Il cameriere nell’attesa ci porta qualche antipastino davvero originale: tre tipi di bruschette, classica, con gamberetti e paprika e un’altra con una salsina che a me dava di Philadelfia. Croccanti e molto buone. Poi un piatto con degli involtini di zucchine e mozzarella molto molto buoni, altri involtini di scamorza  e prosciutto cotto, decisamente diversi rispetto al solito perchè generalmente la mozzarella caccia acqua e tu mangi una cosa particolarmente appiccicaticcia e bagnata, invece era un involtino decisamente asciutto e saporito. Infine arrivano anche una specie di arancino di riso allo zafferano che però era un po’ “skattato”, nel senso che non era fritto e quindi era aperto e non aveva la forma tondeggiante e croccante tipica dell’arancino siciliano: aveva però un sapore molto buono e avete presente com’è fatto un pistillo di zafferano? E’ un filo color arancione e lo zafferano quello vero è uno delle spezie più costose che esista sul mercato (lo chiamano l’oro rosso infatti) perchè è il pistillo di un fiore che cresce solo per due settimane in autunno. (Ma come sono brava!) Tutto questo per dire che all’interno di questa specie di arancino aperto, c’erano i pezzettini del vero zafferano ed infatti il sapore era decisamente buono e deciso e non il solito sapore delicato un po’ chimico un po’ sciapo dello zafferano in polvere.

Per quanto riguarda il primo, abbiamo deciso di optare per le crepes che paiono essere il cavallo di battaglia di tutti i locali di Conversano, quasi sia un segno di riconoscimento: fanno tutti a gara nel fare la crepes più grande, più carica, più particolare, più morbida, più sottile, più crepes delle altre! Penso di aver trovato la migliore tra quelle che ho assaggiato perchè questa era abbastanza grande, l’impasto era molto buono ed era davvero carica e gli ingredienti erano veramente buoni. Ho preso una cotto e funghi e l’ho trovata davvero molto molto buona. Maxx ne ha prese due, delle quali una fumè e l’altra boscaiola che però non esisteva. Nel senso che aveva letto boscaiola ma non si era accorto fosse una pizza e non una crepes: il signor Mario gli ha fatto notare non esisteva ma ha deciso di fargliela lo stesso, con gli stessi ingrendienti della pizza ma infilati in una crepes-bomba. C’erano funghi, salsiccia, pomodorini e mozzarella ed oltre ad essere da record nella grandezza era anche da record nel sapore. Ci ritenevamo pienamente soddisfatti quando poi è arrivato il signor Aldo che ha aperto davanti a noi una bottiglia di Passito di Pantelleria (ricordo ai lettori, che il nostro commensale è un caro amico dei proprietari, di certo non è da protocollo ricevere un assaggio di passito, ma posso assicurare che la cura nel servizio è stata la stessa per tutti i tavoli ndMaxx) e ce l’ha fatto assaggiare: con il passito in mano però ci vuole un qualcosa di dolce da buttarci sopra e così abbiamo ordinato un’altra crepes, stavolta dolce, con crema chantilly e frutti di bosco. Molto gentilmente l’avevano già divisa loro e ci hanno portato ad ognuno di noi un terzo della crepes. L’ho trovata davvero deliziosa! Forse la panna non era granchè (ma io non sono amante della panna in generale) ma per il resto l’ho trovata veramente molto molto buona e saporita.

E mentre bevevamo il passito e ci ritenevamo soddisfatti della cena, il signor Aldo ci invita a vedere la zona nuova del locale: da un annetto infatti La Belle Epoque ha deciso di allargarsi e di aprire una “zona privè”, diciamo così, in quello che prima era un adiacente garage e un adiacente studio di un commercialista. Forse questa è la zona più originale del locale: dallo stile classico ma elegante, il piano superiore è riservato a dei piccoli ricevimenti ma ha anche delle salette private a tema, con i nomi e i quadri dei maggiori esponenti dell’impressionismo (Monet, Renoir e Manet) dove, prenotando almeno un giorno prima e concordando un menù ristorante, potete organizzare una cena per due o per quattro persone avendo una saletta riservata solo per voi. Ma non è fantastico? Ma quante donne vorrebbero una sorpresa del genere dal proprio fidanzato? Se poi ci mettiamo anche il fatto che stiamo in un locale bello e dove si mangia davvero bene, con le posate d’argento e il tovagliato elegante, con dei camerieri gentili e magari con la musica del pianoforte alle spalle… Ma cosa vuoi di più? E vogliamo parlare anche del fatto che c’è un bellissimo caminetto che ovviamente l’inverno viene acceso? Ribadisco, questa zona è solo su prenotazione, concordando un menù diverso rispetto a quello tradizionale che trovate giù, un menù ristorante e non da pizzeria. Vi è poi una terrazza chiusa che si affaccia sul giardino che viene illuminata soltanto dalle candele e da delle luci cangianti poste sotto il tavolo. E ma parliamone di questa bella cura dei dettagli e della fantasia di questi signori! Onestamente io un posto simile a Bari non lo conosco, ma proprio non mi viene in mente! Che originalità! (credo che mettendo mano al portafoglio qualcosa si trova ndMaxx)

Forse, a dire il vero, il troppo classico può risultare un pochetto eccessivo, però secondo me quando una persona ti porta in un posto del genere, chissenefrega se quasiquasi il tutto ha delle sfumature kitsch (le sedie/poltrone/trono non mi piacciono), ti senti davvero importante e come in una favola! Per accedere al piano superiore, non storcete il naso! Per i diversamente abili c’è la possibilità di salire con una sedia che corre lungo il corrimano delle scale.

Io penso di essermi dilungata molto e di aver detto tutto. Forse tranne una cosa, che questo è il posto giusto per una serata speciale  e romantica, per un festeggiamento importante o semplicemente per una serata con gli amici spendendo bene e mangiando meglio. Senza essere stata pagata per questa recensione, vi dico che voglio tornarci presto con gli altri miei amici, stavolta per provare la pizza.

E magari anche un’altra volta ancora per provare il ristorante, ma già so, conoscendo il soggetto mio “consorte” (chi? ndMaxx), che dovrò aspettare un po’ per assaggiare un po’ di romanticismo!

 

*”frish e mang”: friggi e mangia, fai velocemente.

 

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PROCONTRO
buoni prezzi, locale romantico, possibilità di cenare in stanze private, gentilezza del personaleNessuno
Voto
90%

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Indirizzo: V. LAGO SASSANO 2/4 - CONVERSANO (BA)
Sito web: http://www.publabelleepoque.com/
Telefono: 080 4951773
Telefono 2: Non Disponibile
Note: Per la sala privata è obbligatorio prenotare con almeno 24h di anticipo

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