Taiki sushi – Bari

No, non ci siamo. Taiki ieri mi ha veramente deluso! Ed è strano, perché tutti i miei amici me lo consigliano, perché dalle foto che mi fanno vedere e dai loro commenti sembra quasi meglio di tanti altri posti, ed io stessa c’ero già stata e non me lo ricordavo così diciamo… modesto? e invece sono le dieci di mattina e non riesco ancora a togliermi questa sensazione di pesantezza per la cena di ieri… parliamone!

Sabato sera di fine giugno, io e quattro prestanti amici decidiamo di svoltarla a sushi provandone uno più low cost rispetto agli altri sushari provati: ed effettivamente taiki ha dei prezzi davvero abbordabili, finalmente un posto che ridimensiona un po’ l’ottica rendendo il sushi accessibile a tutti.

E’ un take away a Poggiofranco, zona Sheraton: se non sei pratico del luogo potrebbero volerci cinque minuti per capire da dove si entra perché ci sono una serie di locali tutti attaccati uno all’altro e capita di voler andare da una parte e trovarsi in un’altra. A parte vabeh, questo dettaglio tecnico del tutto irrilevante, Taiki si presenta come sushi bar piuttosto che come ristorante, più come locale da starci poco magari per pranzo che per rimanerci tutta una serata. E’ piuttosto piccolino e nell’arredo rivela la sua essenza fondamentalmente da asporto, non ha nessuna pretesa di essere il locale più frequentato dalla movida barese, tant’è vero che alle 23,30 la cucina chiude anche di sabato e quindi se non hai ordinato in tempo te ne torni a casa e ti fai due spaghetti (o rimedi in qualche altro posto là vicino che sicuramente diciamo non ne mancano). È decisamente un take away che comunque dà la possibilità di mangiare trattenendosi lì.

alcuni tavolini tondi arancione con sgabelli alti arredano l’esterno, il classico gazebo ricavato sul marciapiede che d’inverno riceve tepore dai cosiddetti funghi caloriferi; l’interno invece, come ho già detto è piuttosto piccolo, ha sulla sinistra il tipico frigo con le bevande e con i vari box da prendere e portare via, qualche altro tavolino sempre plasticoso-colorato da bar ma di arredo, un bel quadro di una geisha, molto bello ma molto solito clichè, look essenzial ma comunque di gusto.

Generalmente i sushi bar hanno la cucina a vista, da taiki no, i cuochi non li vedi e non sai come/cosa cucinano. Per chi non è abituato a mangiare pesce crudo magari questo discorso può infastidire perché è sempre meglio vedere come le cose vengono preparate… però ripeto, essendo un take away con anche la possibilità di rimanere lì, la cucina sul retro e non a vista si inserisce perfettamente nella logica del locale. Ci accomodiamo fuori e ci apparecchiano il tavolo in maniera veramente essenzial: queste tovagliette all’americana tipo foglio A3 plastificato con foto dei vari sushi che fa molto menù piuttosto che tovaglia (infatti pensavo si ordinasse da lì ma anche no, erano delle “tovaglie” della asahi, celebre birra giapponese), bacchette di legno ma di quelle igieniche usa e getta che sono attaccate tra loro e le devi dividere per poterle usare in maniera tale da evitare qualsiasi riciclo; il portatovaglioli e le classiche spezie sono messe in mezzo per tutti (salsa di soia, wasabi e zenzero).

Il menù è molto ricco di piatti ma non ha specialità della casa, non ha piatti fantasiosi, non siamo appunto in un ristorante. Ci sono molti piatti mix, cioè soluzioni che tipo paghi 12/15 euro e ti ritrovi un po’ di tutto, nigiri, hosomaki, sashimi; ci sono soluzioni da combinare, come ad esempio sei nigiri o sei hosomaki al costo di 4 euro, oppure 8 maki rolls a 8 euro. Di essere economico è sicuramente economico e per chi vuole approcciarsi per la prima volta al sushi e magari non vuole spendere tanto perché pensa che non gli possa piacere, allora consiglio di provare a piccole dosi incominciando proprio dal taiki.

Io personalmente ho ordinato, smezzando con un mio amico: 8 maki Atene (salmone, avocado, Philadelphia), un Mix 2 (4 pezzi uramaki, 4 pezzi nigiri, 4 pezzi hosomaki,2 maki rolls) e un rainbow crock (gambero in tempura ricoperto da riso croccante). I miei amici hanno preso altri piatti simili, una tempura e una bottiglia di vino bianco. Il mio mix l’ho mangiato tutto e subito, non era propriamente così come proposto perché erano 6 maki rolls di 2 tipologie diverse, ma l’importante è che il numero dei pezzi era sempre quello. I Nigiri erano piccoli ma non erano male, il vero problema è che il sapore del salmone e del tonno non si sentiva per niente: il pesce non era fresco. Si vede poi che erano stati già fatti magari nel pomeriggio e in serata e non al momento, perché il riso era diventato duro e appiccicoso: i pezzi tra loro erano praticamente incollati ed era difficile dividerli, cosa che generalmente quando il sushi è fresco e cotto al momento non succede mai. Il sushi generalmente è leggero, ne mangeresti fino ad esplodere perchè non ti riempi mai. E invece era cosi pesante che dopo i primi 6 pezzi ero già sazia.

Il wasabi lo sapete, è davvero molto forte, se ne metti anche quel tantino in più potreste non respirare per qualche minuto: al taiki era insapore. Ho provato a mettere la salsa di soia, era così talmente salata che ha rovinato tutto il sushi. Immangiabile. Ho già assaggiato il rainbow crock (aveva un altro nome) da un’altra parte, il paragone non regge. Era tiepidino, mentre invece deve essere un pò più caldo, il riso non era croccante ma era proprio duro, il riso poi sotto colloso. La tempura devo dire che invece era buona e croccante e la tipica salsina er decisamente buona. Ho fatto notare al cameriere che la salsa di soia era immangiabile e ci ha dato delle bustine monodose, apprezzo lo sforzo di cercare di salvare il salvabile.

Molta roba non siamo proprio riusciti a finirla, e ribadisco, la cosa è decisamente strana perchè generalmente si finisce tutto e subito, e non abbiamo nemmeno strafato!

E’ arrivato il conto: abbiamo pagao 149 € con sconto di 5€. Onestamente vista la qualità e i piatti scelti non pensavo di pagare così tanto: rispetto a quello che abbiamo pagato e come abbiamo mangiato, il prezzo è stato un po’ esagerato se paragonato a quello che abbiamo provato in altri locali dove sicuramente la qualità del cibo e il servizio erano di livello nettamente superiore.

Devo dare però delle attenuanti al taiki: era un sabato sera, c’era molta gente, eravamo quasi in chiusura, è fondamentalmente un locale da andarci nella pausa pranzo, in settimana.

Abbiamo chiesto di portare via quello che non avevamo mangiato e gentilmente ce l’hanno messo in una vaschetta d’asporto.

Voglio dare un’altra opportunità a questo locale, magari in settimana e a pranzo, ma per adesso non posso non dare un giudizio su quello che ho provato sabato, anche alla luce di quello che ho scritto altrove, e che cioè chi cucina giapponese deve almeno avere uno zio alla lontana che sia stato in Giappone, cosa che purtroppo in questo locale non ho trovato.

 

POSTILLA:  davvero basta, come se la cultura giapponese si ferma a geisha, grande onda e canne di bambù… non se ne può più! Tutti i locali giapponesi di Bari spesso si piegano a stereotipi snervanti e di pessimo gusto, arredano i loro locali volendo richiamare il giappone ma facendolo in una maniera del tutto scontata e superficiale. Una ricerchina su googleimmagini  “arte giapponese” e magari fai pure il figo, no eh?

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PROCONTRO
Assortimento di birre giapponesi - bacchette igieniche usa e getta - facilità di parcheggio - prezzi modicisalsa di soia pessima - wasabi insapore - piatti non sempre freschi
Voto
58%

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Indirizzo: Via Cardinal Agostino Ciasca n. 23
Sito web: http://www.taikisushi.it
Telefono: 0805681000
Telefono 2: Non Disponibile
Note: Possibile ordinare online con servizio a domicilio con una piccola differenza in più, molto comodo

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